La gestione del paziente ad alto rischio cardiovascolare passa attraverso il raggiungimento dei target di C-LDL indicati dalle nuove Linee Guida internazionali. La riduzione del rischio cardiovascolare passa attraverso nuovi paradigmi terapeutici nei quali prende sempre più piede la necessità di iniziare il prima possibile con terapie di associazione per rispettare le regole del “the Lower the Better” e il “Earlier is Better”, non più singole terapie ad alta intensità ma alta intensità di cura.
Negli ultimi 25 anni l’approccio terapeutico alle patologie cardiovascolari è stato rivoluzionato da un’esplosione di nuove conoscenze, scaturite da ricerche scientifiche di biologia molecolare e studi clinici. Le strategie finalizzate alla gestione dell’ipercolesterolemia, principale fattore eziopatogenetico della malattia cardiovascolare su base aterosclerotica, sono una componente essenziale della prevenzione cardiovascolare. Inoltre, al fine di raggiungere i target raccomandati, nei pazienti a più alto rischio le recenti linee guida raccomandano il ricorso ad una terapia di combinazione di più agenti ipolipemizzanti. La necessità di ottenere livelli di C- LDL più bassi, e di contrastare il rischio residuo associato agli altri fattori aterogeni, fa emergere il bisogno di interventi terapeutici aggiuntivi. L’obiettivo dell’evento è quello riuscire ad ottimizzare la migliore terapia ipocolesterolemizzante secondo le più recenti evidenze cliniche.